sabato 7 dicembre 2013
BONIMBA quando c'era il centravanti
Bonimba è stato grandissimo. il più grande con gherdmuller, ma lui più grande. ora non dico che la beneamata non abbia avuto grandi centravanti, anzi, ma ora non ce l'ha. e si vede. se devi vincere una partita che solo i centravanti sanno vincere, bonimba manca. allora prendiamo lui come icona per fare un ragionamento basato sui guizzi. uno come bonimba lo devi avere perché a un certo punto della partita questi ti spuntano dal nulla e fanno gol. e finché non l'han fatto con la testa sono lì a dire fra sé e sé mo' lo faccio. e lo fanno non c'è cazzi. pensa te che sfracelli farebbe bonimba oggi con le difese broccole e i portieri scarsi che ci sono da noi. quello che proprio non capisco è come sia stato possibile non averlo sempre avuto con noi. ma dico proprio giorno e notte con la squadra. da dirgli: lascia tutto e stai con noi. e invece il nuovo presidente si è ricordato di ventola che è da quando l'ho visto sbagliare a sansiro il 2 a 1 col mancester che lo mando in culo. è vero che rappresentò una speranza quando fu preso, ma proprio perché non fece una sega di buono io non l'avrei nominato. bonimba lo nomino ogni volta che l'inter pareggia. e quindi lo nomino spesso. perché con lui in campo mi sa che il segno x non uscirebbe mai. il guizzo. il nascondersi famelico, il gomito, la spinta, la voglia, la grinta, la forza. la fede. una cosa meravigliosa vederlo segnare. durante la settimana stavi bene perché c'era il centravanti, quando ci davano i rigori lui li batteva e segnava, segnava, segnava sempre. quando in messico fece il mondiale che fece me lo immaginavo coi lezzeppelin, me lo immaginavo in un western che aiutava gli allevatori in rivolta, me lo immaginavo in quadro di bacon al posto del papa, me lo immaginavo a sfidare duran manodipietra, ho fatto anche il tifo per il mantova e la nazionale di c, me lo immaginavo con gaber, coi corvi, me lo immaginavo in un fumetto di crumb, stava dappertutto, ma più di tutto stava dove deve stare un centravanti. no, non nell'area. nell'inter.
zamoranoboninsegnacentravanti
sabato 26 ottobre 2013
Gli incensatori
Ovvero toni trionfalistici, elegie, osanna sul milan, sul napoli, sulla iuventus.
Ora a starli a sentire pare che in italia abbiamo messo su squadroni da paura. Ma poi li vai a vedere e fanno schifo. Tevex mamma mia il top player, iguian oddio che fenomeno e ora ci si è messo anche kaka che come ha rimesso piede in campo subito hanno detto e scritto che è roba da matti da quanto è forte, ma il realmadrid come avrà fatto a lasciarselo scappare. Poi. Poi il kaka dura 10 minuti, tevez frulla frulla e iguain non lo vedi. In europa dico. Perché in Italia il livello è così basso che se un gruppo di quarantenni ex calciatori si iscrivesse al campionato darebbe filo da torcere a tutti. Tutti. Le squadre del campionato italiano hanno difese di merda, hanno mediani bolsi, e punte del cavolo che segnano solo perché ci sono quelle difese. E portieri scarsi. Buffon gambesecche, barzagli inquartato, zapata, cannavaro, cigarini, poli, gliorente ma che hanno di trionfalistico se non l'incedere post prandium e l'abbiocco? E perché c'è tutto 'sto bisogno di elegia? Ma perché non c'è un cronista che dica quanto sono poca cosa le nostre squadre? Perché ancora si dice che il napoli s'è rinforzato?
Nel paese degli stadi del dopoguerra, senza una classe dirigente importante, con stuoli di leccaculi al seguito di alcune squadre (altre proprio non se le caca nessuno), con i luoghi comuni che spadroneggiano mentre latitano i concetti, mancano pure e definitivamente i giocatori parlanti, pensanti, diversi, oltraggiosi, coraggiosi, e bravi con i piedi. Ho nostalgia di brutto delle attitudini dei giocatori, della idiosincrasia agli allenamenti, della consapevolezza della grazia ricevuta dal signore e della tristezza negli sguardi di baggio, di nicolaberti, del loro malgrado. Oggi truppe di ragazzi superficiali popolano i campi da calcio, si applicano a schemi consunti e banali, stanno nel ruolo, parlano benino. Una speranza la ripongo negli allenatori che mi pare siano l'unica voce degna di attenzione. Mazzarri mi piace, ventura mi piace, maran mi piaceva, garzia mi piace, ballardini mi piace da matti, pectovic mi piace, lopez mi piace, montella mi piace, conte non mi piace. Sono potenzialmente sovversivi, quasi mai banali si accorgono della normalità che li circonda e pian piano escono fuori. Saranno loro a salvare il calcio italiano?
Zamoranosalvatore
Ora a starli a sentire pare che in italia abbiamo messo su squadroni da paura. Ma poi li vai a vedere e fanno schifo. Tevex mamma mia il top player, iguian oddio che fenomeno e ora ci si è messo anche kaka che come ha rimesso piede in campo subito hanno detto e scritto che è roba da matti da quanto è forte, ma il realmadrid come avrà fatto a lasciarselo scappare. Poi. Poi il kaka dura 10 minuti, tevez frulla frulla e iguain non lo vedi. In europa dico. Perché in Italia il livello è così basso che se un gruppo di quarantenni ex calciatori si iscrivesse al campionato darebbe filo da torcere a tutti. Tutti. Le squadre del campionato italiano hanno difese di merda, hanno mediani bolsi, e punte del cavolo che segnano solo perché ci sono quelle difese. E portieri scarsi. Buffon gambesecche, barzagli inquartato, zapata, cannavaro, cigarini, poli, gliorente ma che hanno di trionfalistico se non l'incedere post prandium e l'abbiocco? E perché c'è tutto 'sto bisogno di elegia? Ma perché non c'è un cronista che dica quanto sono poca cosa le nostre squadre? Perché ancora si dice che il napoli s'è rinforzato?
Nel paese degli stadi del dopoguerra, senza una classe dirigente importante, con stuoli di leccaculi al seguito di alcune squadre (altre proprio non se le caca nessuno), con i luoghi comuni che spadroneggiano mentre latitano i concetti, mancano pure e definitivamente i giocatori parlanti, pensanti, diversi, oltraggiosi, coraggiosi, e bravi con i piedi. Ho nostalgia di brutto delle attitudini dei giocatori, della idiosincrasia agli allenamenti, della consapevolezza della grazia ricevuta dal signore e della tristezza negli sguardi di baggio, di nicolaberti, del loro malgrado. Oggi truppe di ragazzi superficiali popolano i campi da calcio, si applicano a schemi consunti e banali, stanno nel ruolo, parlano benino. Una speranza la ripongo negli allenatori che mi pare siano l'unica voce degna di attenzione. Mazzarri mi piace, ventura mi piace, maran mi piaceva, garzia mi piace, ballardini mi piace da matti, pectovic mi piace, lopez mi piace, montella mi piace, conte non mi piace. Sono potenzialmente sovversivi, quasi mai banali si accorgono della normalità che li circonda e pian piano escono fuori. Saranno loro a salvare il calcio italiano?
Zamoranosalvatore
domenica 8 settembre 2013
Top Player: cercasi gallerista imbonitore
http://www.inter.it/it/news/63348 |
io per ora ho visto che le squadrone straniere più che toppleier hanno giocatori grossi, mica forti tecnicamente no, grossi che corrono come matti, forse per diventare (per l'Italia del calcio) un giorno anche loro dei top. sempre meno valutazioni tecniche e sempre più valutazioni di mercato. nel calcio oggi ci può anche essere qualche andywarhol, ma di sicuro ci sono un sacco di galleristi che devono vendere per stare a galla e da vendere hanno spesso e volentieri solo masse di ciccia muscolosa buona solo per i brodi invernali. ma i nostri sprovveduti giornalaisti continuano a chiamare quei salsicciotti toppleier.
zamoranoerauntoppleier
sabato 27 luglio 2013
come spendere 31 milioni e non averli
la iuventus dice di averne 31. 30 dì conta novembre con april, giugno e settembre. di 28 ce n'è uno, tutti gli altri ne han 31. e infatti non hanno nulla di speciale, son come tutti gli altri. sono la massa, non l'eccellenza e nella massa ci sta che ci stanno i bischeri. nella fattispecie loro i bischeri ce li hanno al comando. gliorente fa la sua prima intervista e la prima cosa che gli fanno dire è che hanno 31 scudetti. lucio il lungagnone ex triplete anno scorso lo stesso: sono 30. ho anche visto un ragazzino di 10 anni alla cop col babbo e la mamma che gli avevano rasato i capelli a forma di 30. anticalcio. non credo ci siano ragazzini a catania che si son fatti rasare i capelli a forma di gol annullato (proprio contro la iuventus) ingiustamente. cioè, fare della presunta ingiustizia subita l'araldo della propria fede calcistica è anticalcio. quante rasature a forma di presa per il culo avrei dovuto farmi fare in testa fino al 2006? una squadra ha il dovere di avere i tifosi che la amano, ma qui loro gli stan sul cazzo gli altri, mica amano la loro compagine (compagine!). non parlo di sana competizione e di antagonismo, parlo che allo iuventustadium i tifosi non vedono le zebrette dannarsi l'anima e magari vincere anche con merito, gli iuventustadiummisti hanno il vuoto davanti, proiettati, per colpa dei capi, avanti. con la storia dei trenta e dei trentuno, vivono un salto temporale che non permette loro di capire il presente, vincono con rabbia perché sono stati in b, mica perché vogliono rimanere in a. esultano per azioni e goals che saranno utili in futuro alla conquista di quello che forse un giorno sarà, ma non per il presente. perché il presente ha meno scudetti. forse sono dei buonauspicanti, e questo è perfin bello, o dei sognatori, e questo è un'altra volta bello, ma per me, mi sa che è nell'incubo che stanno. sono un po' come quei risparmiatori avidi i quali la sera, nel letto, facendo mentalmente i conti della giornata, si accorgono che qualcuno è stato più in gamba di loro in un affare. e non ci dormono anche se comunque hanno guadagnato tanto lo stesso. l'indomani mattina la moglie vede il marito avido di cattivo umore e gli dice: caro abbiamo 28 milioni perché sei così crucciato? e la risposta è: ne potevamo avere 31. ma caro, alcuni li abbiamo... vai e dillo a tutti quelli che conosci. noi abbiamo 31 milioni.
sì, ma valli a spendere e poi t'accorgi.
zamoranospendaccione
sì, ma valli a spendere e poi t'accorgi.
zamoranospendaccione
lunedì 24 giugno 2013
l'italia che piace ma non a me
prendiamo i gol che prende tahiti, pareggiamo con haiti, i giapponesi ci fanno il culo, i brasiliani ci infilano 4 pere una dietro l'altra, buffon ha ragione becchembauer è andato (gambette fine, parla da solo, s'incazza che manco ibraimovic, gli manca la trippetta e poi è amatoriale) balotelli fa un tiro in porta in 3 partite (rigore escluso), pirlo gli portano via la palla 10 volte, ci fischiano, prandelli tira i moccoli pure lui ma il senso di grandezza, l'onnipotenza azzurra, la magnificenza del nostro calcio, la mitologia dei nostri campioni, ci viene telecronicizzata da una banda di lecca lecca che enfatizzano ogni nostro gesto. casca uno dei nostri ed è rigore manco a dire a. cascano loro: simulazione. fanno fallo i nostri e non è mai fallo, fanno fallo loro: da espulsione. i replay poi chiariscono sempre tutto. non era rigore e i nostri simulano come pedro in catalogna con i nerazzurri murignani. ma perché? potrebbe essere perché li paga la rai. ma cosa c'entra essere lecca lecca. ti pagano uguale se dici come stanno le cose, coglione. e poi ma mi dici in quanti cazzo sono andati in brasile? quanti i socialisti in cina ai tempi di beppe grillo? a farci che? andassero in mezzo alla gente che protesta almeno qualcuno una scappellata la prenderebbe. pensa te che tocca ai giocatori dire le cose: buffon gambina secca dice che sul gol di neimar la colpa è sua. grazie, ma l'acqua calda l'han già scoperta. chiellino chiellini che nel rinascimento avrebbe calcato le botteghe artigiane de' medici come fedele e poco reattivo garzone dice: prendiamo troppi gol. arigrazie, nessuno lo aveva notato. di certo non lo squadrone dei giornalisti che vivacchiano in brasile e che ancora per loro si tratta di una grande nazionale azzurra. ma de che?!
zamoranovainbrasil
zamoranovainbrasil
mercoledì 10 aprile 2013
Il nulla è servito
Che il campionato di calcio italiano, la seria A per intenderci, sia sgonfio come i palloncini delle fiere è un dato di fatto. Altrimenti non si spiega come l'Inter con tutta la sua carica di pochezza tecnica sia ancora lì a lottare per il terzo posto. Con quel popò di avversari che si ritrova se niente niente avesse un po' di verso sarebbe a lottare per lo scudetto. Scudetto che vincerà la iuventus che, affacciatasi alla championslig, prende sberle nelle sue guance già rosse per la fatica che fa a credersi un cecino forte. E ci crede davvero. Ma qui la colpa è quella di ascoltare i giornalistai che si preoccupano di dire che buffon anche quando scappella per la vecchiaia è immenso. O che conte ha dato una mentalità vincente ai suoi. Dovrebbero dire che in italia non c'è nessuno, che il nulla ogni domenica viene servito nei campi schifosi e mangiati dall'incuria di chi comanda, che secondo loro la iuventina ha fatto una grande campagna acquisti (isla, pogba, asamoá, giaccherini, padoin e poi chi se ne ricorda più, ma chi sono questi se non bufale e topiche?). Siamo dunque alle solite con la cultura dell'informazione altro che prostituzione intellettuale, assente, mediocre, bacchettona. E se siamo alle solite allora vado anch'io con le solite. Non c'è nessuno che sappia analizzare sereno o malmostoso il calcio che è un orticello di provincia che è comandato da iuventini e milanisti che in fretta vogliono dimenticare il passo davvero mondiale che solo l'Inter ha saputo imporre qui e là in 5-6 anni e che davvero ha dato il segno del comando a baier, barcellona, celsi. Cioè al mondo pallonaro. Ma oggi basta un gol contro il celtic che tutti si buttano nel verbo in bianco e nero e dimenticano, colpevoli sapendo di esserlo, di rispettare per tutta la vita la beneamata che ha dato la cifra importantissima di un triplete (che poi è stato un quintiplete) per accontentarsi di tristi monoplete menati per campi dove il nulla è davvero servito.
Zamoranoatavola
Zamoranoatavola
domenica 13 gennaio 2013
ricki alvarez mi sta sulle palle
ricki alvarez gioca nella nerazzurra. gioca. giochicchia. ricki alvarez è un indio sudamericano segaligno e ossuto dalle movenze paradisiache e dai piedi (piede) buoni. usa il suo piede preferito (dai che tutti ne hanno uno) il sinistro, totalmente. esterno interno e suola collo dita. è un mancino, pertanto è estroso. ha combattuto battaglie in argentina e suoi tifosi, dopo un avvio lento, lo hanno potuto ogni domenica apprezzare e poi osannare. ricki alvarez diventa ricki maraviglia. e arriva all'inter. subito bello, lento ma bello, si farà. con la sua aria anche sofferente gli vuoi subito bene. sembra uno di quei ragazzini adolescenti che si finiscono dalle seghe, che sudano e non s'arrossano, che gli viene la febbre e la tosse. solo che lui c'ha il dono. c'ha il tiro e il passaggio, c'ha il bribling e lo scatto breve. non protesta mai e manco ride mai. un predestinato. e il tifoso su di lui ci vede. ci vede uno forte, ci vede francescoli e forse cruif perché il tifoso sogna e quello là, ricki maraviglia, è il predestinato. inoltre ricki arriva prima di un altro predestinato, lo stramaccioni, e quindi in testa l'idea che finalmente ci siamo diventa qualcosa più di una semplice fuga dalla realtà. e invece niente. si spegne pian piano all'ala, il suo sguardo diventa opaco, manco suda più, fa solo fatica. ora pensa solo ai suoi infortuni, alle sconfitte, lui è abituato a stare in mezzo, oggi alza la testa, vede quella fascia e gli prende un colpo. non è il suo posto e lui non è più maraviglia. io lo vedevo già in collo ai compagni sorridente, immottato, sporco e felice coi coriandolini che scendono dal cielo e lui lassù lanciato verso le stelle, in trionfo. mi sta su cazzo. perché è il più forte di tutti, ma non ci crede. scommetto che non c'ha manco un tatuaggio.
zamoranomaraviglia
zamoranomaraviglia
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