Che il campionato di calcio italiano, la seria A per intenderci, sia sgonfio come i palloncini delle fiere è un dato di fatto. Altrimenti non si spiega come l'Inter con tutta la sua carica di pochezza tecnica sia ancora lì a lottare per il terzo posto. Con quel popò di avversari che si ritrova se niente niente avesse un po' di verso sarebbe a lottare per lo scudetto. Scudetto che vincerà la iuventus che, affacciatasi alla championslig, prende sberle nelle sue guance già rosse per la fatica che fa a credersi un cecino forte. E ci crede davvero. Ma qui la colpa è quella di ascoltare i giornalistai che si preoccupano di dire che buffon anche quando scappella per la vecchiaia è immenso. O che conte ha dato una mentalità vincente ai suoi. Dovrebbero dire che in italia non c'è nessuno, che il nulla ogni domenica viene servito nei campi schifosi e mangiati dall'incuria di chi comanda, che secondo loro la iuventina ha fatto una grande campagna acquisti (isla, pogba, asamoá, giaccherini, padoin e poi chi se ne ricorda più, ma chi sono questi se non bufale e topiche?). Siamo dunque alle solite con la cultura dell'informazione altro che prostituzione intellettuale, assente, mediocre, bacchettona. E se siamo alle solite allora vado anch'io con le solite. Non c'è nessuno che sappia analizzare sereno o malmostoso il calcio che è un orticello di provincia che è comandato da iuventini e milanisti che in fretta vogliono dimenticare il passo davvero mondiale che solo l'Inter ha saputo imporre qui e là in 5-6 anni e che davvero ha dato il segno del comando a baier, barcellona, celsi. Cioè al mondo pallonaro. Ma oggi basta un gol contro il celtic che tutti si buttano nel verbo in bianco e nero e dimenticano, colpevoli sapendo di esserlo, di rispettare per tutta la vita la beneamata che ha dato la cifra importantissima di un triplete (che poi è stato un quintiplete) per accontentarsi di tristi monoplete menati per campi dove il nulla è davvero servito.
Zamoranoatavola
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