martedì 29 novembre 2011

Saverio Tutino

un saluto a un uomo che mi ha guardato negli occhi con gli occhi della democrazia. dell'intelligenza. un uomo che scriveva bene che scriveva come parlava. lucidamente semplice. allegramente serio e con rispetto. era interista e un giorno ci siamo incontrati. io avevo con me i bozzetti per un simbolo. il simbolo dei diari della memoria. lui osservò attentamente quel bozzetto. in silenzio. serio. poi alzò lo sguardo su di me e sorrise con gli occhi. ciao saverio

martedì 15 novembre 2011

Discrasia temporale


Sono qui che ho appena finito di guardare il primo tempo di italia-urugai. la guardo perché il ritorno ai grandi livelli della celeste è uno di quei fatti calcistici che meritano rispetto. e io glielo voglio dare. gli uruguagi entrano in campo e sanno che son tornati forti e orgogliosi come un tempo. e che tempo. pronti via e segnano. e penso, cazzo la celeste! poi la partita si calma, tecnicamente non dice praticamente niente. l'italia gioca, ma non sa manco lei come gioca. gioca. vanno avanti e indietro, danno la palla all'ex papa del calcio ora solo culobasso pirlo. e poi balotelli. è qui che il tempo subisce una doppia velocità. una, quella del calciatore, per il quale il tempo s'è fermato. nel senso che lui è sempre uguale a quando giocava nella nerazzurra. forte, fortissimo, mattarello, gli fanno l'uomo addosso e lui abbocca, esagera nelle reazioni, prende a calci un palo. niente di nuovo dunque. nessuna cura inglese, mi pare. e poi c'è il tempo dei telecronisti. quello, il tempo delle chiacchiere, è andato avanti. avantissimo. quando giocava con l'inter tutti i gesti, ma dico tutti quelli che gli ho visto fare stasera (niente di che, per carità) venivano stigmatizzati, analizzati, criticati, esecrati, dagli uomini pagati per raccontare ciò che tutti vedono: la partita. oggi no. stasera no. balotelli, dicono le chiacchiere a pagamento, è un balotelli che piace, i giovani si rivedono in lui, applausi per lui, urletti per lui, dicono rigenerato da mancini. e penso due cose. una che non c'è onestà intellettuale (certo sì, dico onestà e penso a prostituzione murignana) per mancanza di palle e due che basta che uno non giochi più nell'inter che i chiacchierapagati si imbrodano. sport a dire il vero faticoso visti quanti giocatori l'inter ha creato e "liberato" in giro per il mondo. ora c'è l'intervallo e giunge la notizia che la iuventus ha chiesto 444 milioni di euro di risarcimento danni alla federazione italiana giuoco calcio. sono stati danneggiati da calciopoli. ma non era stato il loro avvocato a chiedere di essere retrocessi? boh. spengo la tv e accendo il caffè. è nero, ma lo verso in una tazza azzurra.

zamoranouruguagio

mercoledì 19 ottobre 2011

alla delpiero

voglio vedere per quanti secoli ancora mi toccherà sopportare i tele cronachisti che ogni volta che uno segna da fermo gli dicono alla delpiero. eh sì perché pare, dicono, sembra che l'anno prossimo smetterà. a me sta pure simpatico, non l'ho mai visto inventarsi cadute o polemiche, è un ragazzotto intelligente che non rinnega la campagna, e poi ha una balistica sopraffina. i suoi scenari avrebbero dovuto e potuto essere in catalogna, mica al dellealpi. non sa correre, s'inghiebbisce, si contrae, ha gambotte lunghe, ma abbasa il culo per essere veloce e non lo è mai stato. balistica eccellente. ma no altruismo. proprio non la passa, non c'è verso. questo per la sua costituzione mentale. è montato. niente di male, è la sua insicurezza che lo fa diventare montato. quando parla dice sempre cose a posto, ma le dice in apnea. un bravo ragazzo, appunto. che è in campo come fuori, una persona apposto. quello che non va è la sua vicenda iuventina. lì non l'hanno mai voluto e lui c'è voluto sempre stare. i tifosi s'imbarazzano quando parli dei delpiero. è un giocatore che smentisce la sua squadra. e dunque crea spaesamento. non picchia, non è arrogante, non è mai coinvolto in polemiche in una squadra che prima della serie b picchiava, arrogava e polemizzava con tutti. ora la sua partenza dalla iuventus e dal calcio italiano sarà salutata con soddisfazione da tutti quelli che han fatto gol più di lui, più belli dei suoi, più drammatici dei suoi, ma per cui nessun cronachista del cavolo ha mai coniato un lessico distinguibile. avete mai sentito dire di un gol alla:

  • giorcaef
  • signori
  • batistuta
  • savicevic
  • zola
  • mutu
  • e altri ancora?
solo di baggio l'hanno detto, sporcando quei goal drammaticissimi e bellissimi dedicandoli al divin codino nomignolo ignobile che solo i cronachisti ottusi han potuto trovare. ma baggio ha girato per tutte le squadre d'italia e i posti dove è stato meglio e s'è divertito di più sono stati brescia e bologna. mica sempre alla iuventus. e cambia 'sta cazzo di squadra delpiero e facci vedere anche un goal alla baggio o alla signori. con la maglia del genoa, che ne so, o del bari. invece di smettere.

giovedì 22 settembre 2011

757

finalmente. finalmente ci siamo. finalmente il capitano ce l'ha fatta. finalmente bergomi lo spiker di scai non è più il più. ora il più è il capitano. che infatti ha il doppio del numero che aveva bergomi (2, 4). il fatto è che con tutti i giocatori che sono stati all'inter sapere che bergomi che lavora a scai è il più rappresentativo non ci stava bene. uno che rappresenta la beneamata non diventa partner di caressa. manco per il cavolo che ci diventa. ti dovrebbe bastare, no? io rappresento l'inter. e che cazzo di altro vuoi nella vita? vuoi anche fare lo spiker? e già che voleva anche che gli ritirassero la maglia e s'è impermalito. e burgnic? il grandissimo tarcisio lo spartano delle termopili? ma ora è tornato il sereno. il capitano farà il mediano con il nuovo mister. o, come sempre, lo metteranno a fare il terzino sinistro. ma non lo spiker. un bacio, capitano.
zamoranoxavier

martedì 5 luglio 2011

Eccoci qua. Lo sapevo.

Sconcerti è la volta che schianta da solo in diretta a scaisportventiquattro. Oppure che cambiano titolo alla rubrica di gossip calcistico che tiene sul giornale: sconcerto fatale. L'omo dice e sentenzia già che l'inter s'è presa uno scudetto non suo. Lasciamo stare. Nessun rancore. Non ha capito bene e dunque sentenzia. Accade ai rancorosi. Ma vediamoci più chiaro grazie anche all'aiuto di una tabella.

L'inter con una difesa forte, quell'anno prende pochi gol, ne fa anche pochi (una ventina meno del milan) e perde 8 volte, 7 pari e 23 vittorie. la roma perde una volta in meno, il milan due e la juventus perde una volta sola. L'inter fa 76 punti in tutto. Pochi in confronto al milan che con uno score sostanzialmente simile ne fa 88 (prima della penalizzazione, ovviamente). La juventus addirittura 91, ma è logico in quanto non perde mai. Questo dice la scheda. Poi potremmo anche leggerla così:
La juventus legittima lo scudetto sul campo in virtù delle sue 27 vittorie che, insieme all'unica sconfitta peraltro rocambolesca e tutto sommato immeritata, confermano lo stato di grazia della compagine bianconera. Lungimiranza della dirigenza, capacità strategiche e il proverbiale carattere dei giocatori in stile vecchia signora, sono i fattori di maggior pregio che marchiano a fuoco questa ennesima prova di forza iuventina. Il milan sempre pericoloso, ma meno convincente specialmente fuori casa dove raccoglie poco e perde le sue uniche partite (6). Dell'inter che dire. Ci prova, il presidente e il patron si dannano l'anima per allestire una squadra competitiva che denota ancora una volta poca personalità e scarsa abitudine alla vittoria. Non sempre chi più spende meglio spende e questo gli interisti devono metterselo bene in testa, specialmente durante il campionato che i nerazzurri vincono con regolarità da sempre: quello di agosto.
Ancora dei dubbi?
zamorano sconcertato

sabato 2 luglio 2011

Primo, non prenderle

Arriva gasperini all'inter e si dice che è uno che prende un sacco di gol. C'era leonardo e sappiamo che prende un sacco di gol. C'è stato (ma per molti c'è ancora) murigno e lui i gol non li prende volentieri. E non li prende proprio. C'era mancini e prendeva un sacco di gol. Risultati: l'inter ha vinto un sacco con tutti questi (con benitez non c'ho capito un accidente). Ora gasperini trova questo

  • milito
  • ranocchialuciowalter 
  • cordoba? boh, anche qui c'ho capito poco
  • centrocampo semi deserto
  • palacio (!)
  • nagatomo .)
  • forse rossi
il più alto dell'inter sarebbe mariga, ma verrà ceduto. rimane motta che guarda tutti dall'alto. Gasperini già che i gol li prende di suo è destinato a tener fede alla sua storia anche se non volesse. anche matrix non ce l'ha più che poteva essere uno alto

martedì 10 maggio 2011

il falso cattivo

Uno è stanco del suo ruolo di cattivo per forza che proprio non regge più, l'altro ha il ghigno desalivato del rancoroso. Questo offre al mondo la squadra campione d'Italia. Già un altro rossonero in un'altra circostanza aveva pensato all'inter anziché pensare a gioire. E aveva pensato al culo. Già il proverbiale culo del milan. Per nessun'altra squadra si pensa al culo. Per il milan sì. Chiedete in giro. E anche i giocatori del milan pensano spesso al culo. Direttamente o per i prodotti a esso collegati. Leonardo uomo di merda è l'ultima dimostrazione di quel che dico. Gattuso quando gioca è un generoso come lo definiscono i grandi giornalisti italiani. Insomma si fa il culo quando gioca. E rieccoci al tema. Già lo avevo scritto quest'estate che se uno va dall'inter al milan tutto è ok, ma se uno va al contrario, no. Il falso cattivo e il buon profeta. Questione di culo.
zamoranoinmutande

mercoledì 16 marzo 2011

La partita è stata bella. Bellissima

chedetelo a kalle 
E ci risamo. I soliti giornalisti. Non è piaciuta loro (come scriverebbero 'sti bacchettoni) una partita fantastica. Parlo dell'inter che ha battuto il baiern 3 a 2 in casa dei tedeschi. Che manco l'italia con la germania in messico. Una partita che tutti han visto e si sono divertiti a vedere. I gufi, i tristi e gli allegri, gli scarsi e i gli onesti, i distratti e gli acuti, i vecchi e i giovani. E indovina chi ha fatto la faccina? la smorfietta? i giornalisti. 'sti babbioni anchilosati e repressi che non li han voluti mai agli sparti del campino. La definiscono una partita giocata da chi sbagliava di più. Ma osannano il famoso 4 a 3 mechicano. Una partita bella è una partita innanzitutto non sacchiana. Quelle eran brutte (no per i milanisti, ovviamente e comprensibilmente) e scatolate. I giornalisti-ucoli devono capire che non ci capiscono niente di calcio, di emozioni, di agonismo. Se hai giocato una partita così almeno una volta nella vita, no, non puoi definirla secondo un fuorigioco millimetrico (che poi il cronista cronico definirà più fuorigioco che no) o una papera portieristica. Se l'hai giocata fosse anche contro i vicini di casa, sai che quello è calcio. Altro che il ruzzolamerdismo del barcellona senza un fallo, senza un lancio avventato di 50 metri, senza un'azione caparbia e solitaria del leone africano, senza l'anarchia consapevole di un piccolo olandese dai coglioni fumanti. Ecco quello che i giornalisti sportivi (sic!) non sono. Non sono tra la gente, non sono tra il popolo, non sono tra la folla, non sono tra gli italiani, non sono seri, non sono professionalmente all'altezza, non sono. E noi lì a godere come matti quando uno schema salta.
zamorano era all'allianz

martedì 18 gennaio 2011

Auguri Ivan

ecco che va verso i tifosi dopo un gol
Io lo farei giocare anche ora. per vederlo correre sudato (ma oggi 'sti giocatori non sudano mica più) saltare, fermarsi in aria e segnare di testa. poi atterrare, prendere la maglietta con due mani e tirarla in avanti verso i suoi tifosi. e gioire con loro. una volta l'ho visto segnare di tacco. in mezzo a cento difensori. dopo il gol è corso verso uno spicchio del campo, ha guardato in su e ha urlato. poi ha sorriso.
grande ivan. oggi mandano a quel paese quando li sostiuiscono. lui si prendeva tutti gli applausi e usciva sereno. aveva dato tutto. come sempre.
buon compleanno, ivan.
zamorano salta e fa gol.

sabato 1 gennaio 2011

Leo va, Leo viene

E' buffo il modo in cui le notizie vengono presentate attraverso i cosiddetti organi di stampa. O meglio. E' chiaro. Come era chiara nelle motivazioni, quella straordinaria presa di posizione di josè sui prostituti intellettuali. Mi ricordo sconcerti che non entrava più nel collo della sua camicia. Pensai a uno schiatto in diretta. Uno passa dall'inter e va al milan e va tutto bene. Anzi va benissimo, se si pensa che ancora qualcuno dice che pirlo e sidorf sono stati colpi magistrali. Vallo a dire in curva: sono anni che dei due culoni lenti non ne possono più. Tutto tace su vieri e ronaldo, ma tant'è. Ancora oggi tutto tace sull'addio di maldini fischiatissimo. Questa è la manfrina giornalistica. Ma torniamo a noi. Leo va e tutto è stato taciuto. E dire che il leo è uno che se lo tiri per la giacca, lui risponde. E dire che è uno che se gli fai una domanda fatta bene, lui risponde. Invece niente. Silenzio. Se ne sta in brasile, al milan dicono che è sempre stato un bravo ragazzo, che la sua carriera è nella dirigenza brasiliana e via. Poi torna e va all'inter. Primo filmato che fan vedere a ski? lui che molla una gomitata vigliacca al suo avversario al mondiale. Poi la conferenza stampa. o non era conosciuto per la sua bontà? Il leo dice che col presidente non andava, che lui è libero e altre chiacchiere. ma alla fine non tiene. e la dice grossa. Dice: basta con 'sta storia del bravo ragazzo. qui m'han preso perché questa non è una società di bravi ragazzi. a questi qua non gli vuol bene nessuno. e loro se ne fregano. ecco perché son qui. sono finalmente un uomo libero. quando parla poi di murigno, beh lì è mestiere e in quello è bravo. anni di milan gli han dato la paraculaggine giusta. Il milan ha creato un mostro. il primo. ma ho la sensazione che ne usciranno fuori altri di mostri. a caldo penso a ancelotti, tassotti e, ovviamente, a maldini figlio. dicono troppe volte famiglia i rossoneri per esserne davvero convinti. a quelli dell'inter non riesce manco a dire "gruppo" figurati famiglia. succede che quando se vanno dal biscione alcuni di loro sputano veleno facile sulla beneamata. quel veleno che te ne accorgi che è rabbia per non esserci più. rabbia perché nessuno ti cerca più. rabbia perché l'inter continua a essere l'inter con e senza di te, o giocatore. e depaupera l'onnipotenza perfino del più forte di tutti ibraimovic. in un intervista dice - loro non sono importanti per me. io per loro invece sì - se la suona e se la canta. ma sbaglia. oggi non più perché è del milan, ma lo è stato eccome importante. ma ha cambiato maglie e... puff. non lo è più. questo è il destino di chi indossa la maglietta nerazzurra. matematica, non poesia.
zamorano è importante